Brano: [...]otizie di Roatta. Carboni, che frattanto da Arsoli aveva telefonato a Tivoli per notizie sull’arrivo delle proprie divisioni ed era venuto a sapere che nessun reparto vi era giunto, dinanzi alla notizia dell'autocolonna diretta a Pescara decideva di rientrare iSJi&ito a Tivoli, dove si teheva sicuro di trs»fiare, o di ricevere ordini da Roatta. A Ti voti Carboni non trovò propri reparti né ordini di Roatta. Ricevette invece conferma dal generale Calvi di Bergolo, genero del re, dello sbarco del re « a Pescara, diretto in SiciJte con il governo ed il Comando supremo ^Ambrosio) ». Ebbe notizia di una crisi di panico subita dal proprio capo di stato maggiore a Roma (colonnello Salvi), che aveva paralizzato il funzionamento del Comando. Alla crisi avevano dato esca persone ansiose di approfittarne.
A Tivoli era giunto soltanto un organo del Comando stesso, il comandante del Genio, colonnello di stato maggiore Cordero di Montezemoio. Carboni disponeva che il Montezemolo assumesse subito le funzioni di suo capo di stato maggiore e impartiva immediati or[...]
[...]i corpo d’armata De Stefanis, sottocapo di Roatta, era stato visto ad Avezzano con un gruppo di ufficiali di stato maggiore, occupato ad impiantare il comando tattico. Evidentemente De Stefanis doveva trovarsi in contatto con il suo superiore diretto Roatta.
Montezemolo comunicò che a Roma il maresciallo Caviglia si era insediato al ministero e stava trattando per un armistizio con i tedeschi. I tedeschi avrebbero agganciato anche il generale Calvi di Bergolo, il cui capo di stato maggiore era noto per la sua accesa tedescofilia. In mancanza di notizie, o di ordini da Roatta, Carboni poteva soltanto seguire una tattica temporeggiante: dispose per fare attentamente vigilare tutte le manovre armistiziali, così da trarne norma sulla situazione nel campo nemico. La disposizione dell’ordine Roatta di « orientarsi a proseguire verso est » cominciava a divenire sospetta e Carboni arrestò di sua iniziativa tutti i movimenti intesi a prepararne l’esecuzione.
Nella notte, il capo di stato maggiore di Calvi di Bergolo si presentò a Carboni, latore di una [...]
[...] o di ordini da Roatta, Carboni poteva soltanto seguire una tattica temporeggiante: dispose per fare attentamente vigilare tutte le manovre armistiziali, così da trarne norma sulla situazione nel campo nemico. La disposizione dell’ordine Roatta di « orientarsi a proseguire verso est » cominciava a divenire sospetta e Carboni arrestò di sua iniziativa tutti i movimenti intesi a prepararne l’esecuzione.
Nella notte, il capo di stato maggiore di Calvi di Bergolo si presentò a Carboni, latore di una offerta di armistizio di Kesselring. Carboni respinse l’offerta e decise, se non avesse ricevuto ordini in contrario da Roatta o da De Stefanis, di intensificare all’alba la battaglia di Roma. Convocò Montezemolo per conoscere le ultime notizie sulla presenza di De Stefanis ad Avezzano. Montezemolo fu in grado di confermare tale presenza fino a tarda sera; ma, in seguito, De Stefanis sparì senza lasciare tracce. Se ne doveva arguire che egli fosse stato catturato dai tedeschi, oppure che avesse ricevuto ordine di seguire il Comando supremo al sud. Le stess[...]